Quanto mercurio contiene il tonno in scatola? Il test su tutte le marche

Quanto mercurio contiene il tonno in scatola? Il test su tutte le marche

Il tonno in scatola è uno degli alimenti più amati e consumati in Italia e nel mondo, ma da tempo è anche al centro di discussioni e preoccupazioni. Due temi in particolare attirano l’attenzione: l’impatto ambientale della pesca intensiva e la presenza di mercurio, in particolare nella forma più pericolosa chiamata metilmercurio.

Il Mercurio nel Tonno: Come si Forma e Perché È Pericoloso

Il mercurio è una sostanza tossica che arriva nell’ambiente principalmente da attività industriali come la combustione del carbone. Questo metallo si deposita nei mari e, attraverso microrganismi marini, si trasforma in metilmercurio, una forma organica altamente pericolosa che si accumula soprattutto nei pesci predatori. Il tonno, specie tra le più predilette per il consumo umano, può quindi contenere livelli significativi di questa sostanza, soprattutto se di grandi dimensioni o pescato in zone inquinate.

Quando ingeriamo metilmercurio, questo si distribuisce nel corpo, raggiunge anche il cervello superando la barriera emato-encefalica, e può danneggiare il sistema nervoso, il cuore, i reni, il fegato e l’apparato riproduttivo. I rischi sono particolarmente elevati per donne in gravidanza, in allattamento e per i bambini piccoli, per cui è importante limitare l’esposizione.

Quanta Mercurio C’è Davvero nelle Scatolette di Tonno?

Un recente studio condotto in Germania ha analizzato ben 29 prodotti a base di tonno della specie Skipjack (tonnetto striato), la varietà più utilizzata per il tonno in scatola anche in Italia. Il test si è concentrato su prodotti “al naturale”, senza olio o altri ingredienti, per mantenere omogenea l’analisi.

L’obiettivo era misurare la presenza totale di mercurio e, in particolare, del metilmercurio, la forma più tossica e facilmente assorbita dal corpo umano. Le analisi sono state effettuate in laboratori specializzati con metodi internazionali certificati.

I Risultati del Test: Mercurio Presente, ma con Differenze

Il test ha rilevato tracce di mercurio in tutte le confezioni analizzate. Nonostante ciò, la maggior parte dei prodotti ha ottenuto una valutazione “buona” perché i livelli di mercurio non superavano la dose settimanale tollerabile (TWI) stabilita dall’EFSA, calcolata ipotizzando il consumo di una scatoletta a settimana per un adulto di 60 kg.

Tuttavia, due prodotti, entrambi di marchi tedeschi, hanno mostrato concentrazioni di metilmercurio abbastanza elevate da superare la soglia di sicurezza in caso di consumo abituale, rappresentando un possibile rischio per la salute, soprattutto per le categorie più vulnerabili.

È importante sottolineare che nessun prodotto ha superato i limiti legali previsti, ma i risultati suggeriscono di fare attenzione alla frequenza e alla varietà del consumo.

@Öko-test

Il Tonnetto Striato: Una Scelta “Meno Contaminata”, ma Non Priva di Rischi

Il tonnetto striato tende ad accumulare meno mercurio rispetto ad altre specie di tonno più grandi e longeve come il tonno pinna gialla o rosso. Questo perché ha un ciclo di vita più breve e occupa una posizione più bassa nella catena alimentare. Tuttavia, “meno” non significa “zero”: tutte le scatolette testate contenevano mercurio, e in alcuni casi i livelli erano preoccupanti.

Monitoraggio e Consigli per il Consumo Sicuro

Le autorità sanitarie italiane ed europee monitorano regolarmente i livelli di mercurio nel pesce, ma il recente test tedesco evidenzia la necessità di intensificare i controlli e di migliorare la trasparenza delle informazioni per i consumatori.

Per ridurre i rischi, si consiglia di variare il tipo di pesce consumato e di evitare un consumo eccessivo di tonno, soprattutto nelle categorie più a rischio come donne in gravidanza, bambini e persone con patologie particolari.

Come è Stato Condotto il Test?

Le analisi sono state effettuate con metodi certificati (DIN EN 15763 per il mercurio totale e IC-ICP-MS per il metilmercurio) in laboratori specializzati. Il confronto con i limiti di sicurezza si è basato sulla dose settimanale tollerabile (TWI) indicata dall’EFSA, ipotizzando un consumo settimanale di una scatoletta da parte di un adulto di 60 kg.

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