Il 99% dei campi di grano contiene pesticidi, anche quelli biologici

Il 99% dei campi di grano contiene pesticidi, anche quelli biologici

L’uso intensivo di pesticidi in agricoltura è da anni al centro del dibattito pubblico. Da una parte queste sostanze garantiscono raccolti più abbondanti e riducono le perdite causate da parassiti e malattie, dall’altra sollevano crescenti preoccupazioni per la salute umana e per l’ambiente. I pesticidi finiscono spesso fuori bersaglio, contaminando suolo, aria e acque, con effetti a catena sugli ecosistemi e sulla nostra catena alimentare.

Cresce l’uso globale ed europeo di pesticidi

Secondo i dati FAO, il consumo globale di pesticidi agricoli è aumentato da 2,8 milioni di tonnellate nel 2010 a 3,5 milioni nel 2022, registrando un incremento del 25%. In Europa, nonostante normative più restrittive, l’uso è cresciuto da 402.229 tonnellate nel 2010 a 449.038 tonnellate nel 2022 (+12%).

Nel 2023, nell’Unione Europea erano autorizzati 444 pesticidi, mentre 954 erano vietati o non approvati e 43 erano in fase di valutazione.

Lo studio SoildiverAgro: pesticidi nei campi di grano

Un nuovo studio, curato dall’Università di Vigo nell’ambito del progetto SoildiverAgro, ha analizzato la presenza di pesticidi in 188 campi di grano in otto Paesi europei, suddivisi tra 93 convenzionali e 95 biologici. Sono stati valutati 614 pesticidi diversi.

Paesi coinvolti: Germania, Belgio, Danimarca, Ungheria, Serbia e altri Paesi del Nord e dell’Est Europa. L’Italia non era inclusa, ma i risultati mostrano che il problema dei pesticidi è diffuso in tutto il continente.

Risultati principali

Campi convenzionali

  • 99% dei campi conteneva almeno un pesticida.
  • 73 composti individuati.
  • I più diffusi:
    • Fenbutatin oxide e AMPA (metabolita del glifosato): 44% dei campioni
    • Glifosato ed epoxiconazolo (fungicida): 39% dei campioni
  • Altri pesticidi rilevati: boscalid, tebuconazolo, bixafen, diflufenican, metaboliti del DDT.

Campi biologici

  • 35 pesticidi diversi rilevati, ma solo Spinosad autorizzato per coltivazione biologica.
  • Alcuni residui persistono nel terreno anche decenni dopo il divieto, con 31 composti vietati rintracciabili oltre 40 anni.

Variazioni geografiche

  • Germania: media 0,46 mg/kg, 13,5 pesticidi per campo.
  • Pannonia (Ungheria e Serbia): media 0,02 mg/kg, valori molto più bassi.

Tabella riassuntiva dei dati europei (campi convenzionali)

PaeseMedia pesticidi (mg/kg)Numero medio pesticidi/campoNote
🟥 Germania0,4613,5Livelli più alti
🟦 Belgio0,309,8Medio-alti
🟩 Danimarca0,2810
🟪 Ungheria0,022,1Livelli bassi
🟫 Serbia0,021,9Livelli bassi
⬛ Altri Paesi0,155,3Media europea

Rischi per salute e ambiente

La contaminazione da pesticidi riguarda suolo, acqua e catena alimentare. L’esposizione cronica può aumentare il rischio di:

  • Malattie neurodegenerative
  • Disturbi cardiovascolari e respiratori
  • Problemi renali, endocrini e riproduttivi
  • Alcuni tipi di tumori

Alcuni pesticidi risultano particolarmente nocivi per la biodiversità:

  • Fungicidi: epoxiconazolo, boscalid, difenoconazolo
  • Insetticidi: imidacloprid, clothianidin (dannosi per insetti impollinatori)

Manuel Conde Cid, ricercatore dello studio:
“Si stima che meno del 15% dei pesticidi raggiunga effettivamente il parassita bersaglio. Il resto si disperde nell’ambiente, con rischi per la biodiversità e sviluppo di resistenze.”

Strategie per ridurre i rischi

Gli autori dello studio raccomandano:

  • Ridurre l’uso di pesticidi persistenti e tossici
  • Promuovere bioinsetticidi naturali e microrganismi benefici
  • Applicare pratiche agricole sostenibili:
    • Rotazione delle colture
    • Riduzione delle lavorazioni del terreno
    • Uso di colture di copertura
    • Agricoltura biologica certificata

Queste strategie, insieme a una regolamentazione rigorosa, possono proteggere salute umana, biodiversità e produttività agricola.

Conclusioni

Il progetto SoildiverAgro conferma un dato inquietante: i residui di pesticidi sono onnipresenti nei campi europei, compresi quelli biologici. La sfida rimane trovare un equilibrio tra produttività agricola e tutela della salute e dell’ambiente, con strategie concrete e sostenibili per il futuro dell’agricoltura europea.

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