Allarme intossicazioni da tonno: cosa sta accadendo e come proteggersi

Allarme intossicazioni da tonno: cosa sta accadendo e come proteggersi

L’estate 2025 in Italia si sta rivelando particolarmente complessa sul fronte della sicurezza alimentare. Dopo i gravi focolai di botulino registrati in Sardegna e Calabria, che hanno portato alcuni turisti a sviluppare sintomi molto seri e purtroppo hanno provocato la morte di quattro persone, si accende un nuovo campanello d’allarme: questa volta il protagonista è il tonno, uno degli alimenti più consumati durante la stagione estiva.

Nelle ultime ore, infatti, è stato registrato un episodio di intossicazione alimentare a Formia, in provincia di Latina.

Cosa sappiamo finora

Secondo le prime ricostruzioni, dieci turisti napoletani, uomini e donne tra i 50 e i 60 anni, hanno accusato forti dolori addominali e un generale malessere subito dopo aver pranzato in un noto stabilimento balneare della zona. Un uomo sarebbe addirittura svenuto sul posto, mentre gli altri hanno iniziato a manifestare gli stessi sintomi poco dopo.

L’alimento sospetto? Una semplice insalata di tonno, apparentemente innocua ma che ha scatenato il caos.

Sul posto sono immediatamente intervenuti i sanitari del 118, che hanno trasportato sei persone in ambulanza, mentre le restanti quattro hanno raggiunto l’ospedale con mezzi propri. Tutti i turisti sono stati ricoverati in osservazione, anche se fortunatamente nessuno si trova in condizioni gravi.

L’episodio, però, ha generato preoccupazione tra residenti, bagnanti e autorità sanitarie. Per questo motivo sono intervenuti anche i militari del NAS di Latina, che hanno avviato accertamenti sul tonno servito e sulle modalità di conservazione e preparazione dell’insalata. La cucina del lido è già stata sottoposta a un’accurata ispezione igienico-sanitaria.

Le prime analisi sembrano escludere il botulino come causa dell’accaduto e orientano piuttosto verso una cattiva conservazione del tonno o un prodotto già compromesso al momento dell’acquisto. Sono stati prelevati diversi campioni per ulteriori verifiche di laboratorio.

Le intossicazioni più comuni da tonno

Il tonno è un alimento molto apprezzato in Italia, sia fresco che in scatola, ma se non viene gestito e conservato in maniera corretta può diventare un serio veicolo di intossicazioni alimentari. I sintomi principali, che si manifestano in genere poche ore dopo il consumo, sono nausea, vomito, dolori addominali e diarrea.

Ecco le intossicazioni più frequenti associate al consumo di tonno:

  • Intossicazione da istamina: è tra le più comuni ed è dovuta alla scorretta conservazione del pesce fresco o inscatolato. Può provocare arrossamenti cutanei, mal di testa, nausea, tachicardia e palpitazioni.
  • Contaminazioni batteriche: se il tonno non viene mantenuto a temperature adeguate, può sviluppare Salmonella o Listeria, con conseguenze che vanno da disturbi gastrointestinali a complicazioni più serie nei soggetti fragili.
  • Anisakiasi: causata dal parassita Anisakis, presente nel pesce crudo o poco cotto. Può provocare forti dolori addominali, nausea, vomito e reazioni allergiche anche gravi.

Come proteggersi

Questo episodio di Formia rappresenta un monito importante: anche un alimento apparentemente sicuro come il tonno può diventare pericoloso se non trattato correttamente. Per ridurre i rischi, è fondamentale rispettare alcune regole di sicurezza alimentare:

  • Controllare sempre la data di scadenza prima di acquistare o consumare il prodotto.
  • Evitare confezioni danneggiate o rigonfie, segnale evidente di possibile contaminazione.
  • Conservare in frigorifero o congelatore rispettando le temperature indicate.
  • Prestare attenzione alla catena del freddo quando si acquista tonno fresco o altri prodotti ittici.

Per quanto riguarda ristoranti e lidi balneari, è essenziale che il personale rispetti scrupolosamente le norme igieniche e le corrette procedure di conservazione degli alimenti. I controlli da parte delle autorità sanitarie, come quelli in corso a Formia, sono dunque fondamentali per tutelare la salute pubblica.

L’estate 2025 ci sta insegnando che la prudenza non è mai troppa: fidarsi è giusto, ma verificare è indispensabile.

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