Depressione: il ruolo degli integratori nella terapia

Depressione: il ruolo degli integratori nella terapia

La depressione è una condizione complessa e multifattoriale che colpisce milioni di persone in tutto il mondo. Sebbene i trattamenti tradizionali, come la psicoterapia e i farmaci antidepressivi, rappresentino la pietra miliare della terapia, negli ultimi anni si è discusso sempre più spesso dell’uso degli integratori come supporto nel trattamento della depressione.

Il mercato degli integratori cresce costantemente: basta visitare i supermercati per notare spazi sempre più ampi dedicati a questi prodotti. Tra le novità ci sono integratori per migliorare l’umore e combattere la depressione. Questo non sorprende, dato l’aumento dei casi di depressione, accentuato dalla pandemia e presente in tutte le età.

Ma funzionano davvero? Quali effetti sono scientificamente comprovati e quali si basano solo su affermazioni senza prove? Per chiarire, un gruppo di ricercatori dell’Università di Liverpool, UK, ha rivisto la letteratura scientifica, pubblicando i risultati su Frontiers in Pharmacology.

Integratori per la depressione: cosa dice la scienza

Negli ultimi anni, l’interesse per gli integratori e i rimedi naturali contro la depressione è cresciuto in tutto il mondo. Partendo da quasi 24.000 ricerche, un gruppo di studiosi ha selezionato 209 studi pubblicati fino al 2022, concentrandosi su adulti tra i 18 e i 60 anni, mentre gli over 60 sono stati esclusi a causa delle caratteristiche specifiche della depressione in questa fascia d’età.

Gli studi hanno esaminato 64 prodotti da banco, tra integratori e fitoterapici, molti dei quali valutati solo una volta. I ricercatori hanno testato questi rimedi confrontandoli con il placebo, da soli o in combinazione con antidepressivi, per periodi superiori a una settimana e con dosaggi singoli o multipli. I partecipanti presentavano sintomi che andavano da lievi a medio-gravi, e alcuni soffrivano di altre patologie.

I rimedi emergenti con qualche evidenza

Tra le sostanze emergenti, quelle che sembrano più promettenti includono lavanda, melissa, zinco, acido folico, triptofano e rodiola. Anche prodotti come arancia amara, lavanda persiana e camomilla hanno mostrato effetti positivi, seppur limitati a pochi studi.

Gli integratori più popolari senza prove solide

Al contrario, diversi integratori molto diffusi, come melatonina, magnesio, curcuma, cannella, vitamina C, calcio e vitamina D o l’erba viperina, non hanno evidenze chiare di efficacia antidepressiva. I dati raccolti nelle sperimentazioni sono spesso contraddittori, e quindi non permettono conclusioni affidabili. Prodotti come prebiotici e SAM-e (S-adenosil-l-metionina) si sono invece dimostrati inefficaci.

Integratori e terapie tradizionali

Alcuni studi hanno valutato l’integrazione di questi prodotti insieme agli antidepressivi: in totale, 89 ricerche. Pochissime, però, hanno analizzato il ruolo degli integratori in supporto alla psicoterapia, un campo che gli autori ritengono promettente ma ancora poco studiato. Uno studio ha anche provato a capire se l’acido folico potesse ridurre i costi della cura della depressione, senza però trovare benefici significativi.

Popolarità e sicurezza

Tra i prodotti più amati dai consumatori figurano camomilla, lavanda, melissa e erba viperina, tutti considerati emergenti. Altri integratori popolari, come ginseng, ginkgo biloba, fiori di tiglio, fiori d’arancio e menta piperita, non dispongono ancora di studi scientifici sufficienti.

La buona notizia è che, nei 209 studi analizzati, solo 69% ha riportato effetti collaterali, e non sono emerse criticità rilevanti. Tuttavia, è sempre consigliabile consultare il medico prima di assumere integratori, soprattutto se si seguono terapie farmacologiche, per evitare possibili interazioni.

Conclusioni

Il panorama degli integratori per la depressione è ancora incerto e poco regolamentato. Molti prodotti vantano effetti non confermati dalla ricerca, e il settore avrebbe bisogno di maggiori limiti sui claim pubblicitari e di ulteriori studi scientifici per chiarire quali sostanze siano realmente efficaci.

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