Fragole tutto l’anno: dalla ricerca agricola al gusto che cambia

Fragole tutto l’anno: dalla ricerca agricola al gusto che cambia

Una delle curiosità che più spesso i consumatori si pongono riguarda la presenza quasi costante delle fragole nei supermercati, anche nei mesi in cui un tempo sarebbe stato impossibile trovarle. Secondo Duccio Caccioni, direttore del CAAB (Centro Agroalimentare di Bologna), questo fenomeno non è un miracolo ma il frutto di anni di ricerca agricola e innovazione tecnologica.

Grazie allo sviluppo di nuove varietà e all’ottimizzazione delle tecniche di coltivazione, oggi le fragole riescono a maturare in diversi periodi dell’anno. La produzione segue un calendario preciso: le prime fragole siciliane compaiono già a dicembre, seguite da quelle coltivate in Calabria e Campania nei primi mesi dell’anno.

Con l’arrivo della primavera, a marzo, è la Basilicata a entrare nel pieno della stagione, mentre tra aprile e maggio tocca all’Emilia-Romagna e al Veneto. Nei mesi più caldi, la coltivazione si sposta invece sulle zone montane dell’arco alpino, dove il clima più fresco consente di prolungare i raccolti. Infine, una seconda fioritura permette di avere fragole fresche anche a settembre e ottobre.

Una coltura redditizia, ma sempre più in crisi

Nonostante la fragola sia considerata una coltura potenzialmente molto redditizia, non tutti gli agricoltori riescono a ricavarne un guadagno sostenibile. Nella provincia di Ferrara, ad esempio, molti produttori hanno scelto di ridurre o abbandonare questa produzione. Il motivo principale? I costi elevati di gestione e la difficoltà nel reperire manodopera stagionale.

La raccolta delle fragole, infatti, avviene ancora oggi quasi esclusivamente a mano, un lavoro lungo e faticoso che incide pesantemente sui costi. Basti pensare che, nel maggio 2024, il prezzo alla produzione oscillava tra 3,50 e 4,50 euro al chilo: una cifra che potrebbe sembrare alta, ma che viene ridimensionata una volta sottratti i costi di produzione, conservazione e distribuzione.

Importazioni e concorrenza estera: il ruolo della Spagna

Quando la produzione interna non riesce a soddisfare la domanda, l’Italia si rivolge al mercato estero. Nel 2024, le importazioni di fragole fresche hanno raggiunto circa 25 mila tonnellate, con la Spagna come principale fornitore (circa il 60% del totale).

Le fragole spagnole sono più economiche grazie a coltivazioni su larga scala, con metodi fortemente industrializzati che permettono di abbattere i costi. Tuttavia, spesso i consumatori notano una differenza di sapore: la maggiore produttività va a discapito della qualità organolettica.

Parallelamente, l’Italia esporta circa 20 mila tonnellate di fragole, soprattutto verso Germania, Austria e Slovenia, dove i frutti italiani sono apprezzati per la loro qualità superiore.

Fragole di oggi: perché hanno meno sapore?

Molti consumatori lamentano che le fragole moderne siano meno dolci e profumate rispetto a quelle di qualche decennio fa. E questa impressione trova conferma nelle pratiche di selezione agricola. Le varietà coltivate oggi vengono scelte non tanto per il gusto, ma per la resistenza ai trasporti, la lunga conservazione e la capacità di non ammuffire rapidamente dopo la raccolta.

Un aspetto importante da considerare è che le fragole, a differenza di altri frutti, non continuano a maturare dopo essere state raccolte. Se non vengono staccate dalla pianta al giusto grado di maturazione, risultano belle da vedere – grazie al colore rosso che si intensifica – ma poco zuccherine e prive di aroma.

Quando acquistare fragole davvero buone

Il periodo migliore per assaporare fragole dolci e profumate resta quello tra maggio e giugno, quando la produzione italiana raggiunge il suo apice. In questi mesi, il consiglio è di preferire i piccoli produttori locali, che offrono frutti raccolti poche ore prima della vendita. Acquistare a km 0 non solo garantisce freschezza, ma permette anche di accorciare la filiera e sostenere l’agricoltura di prossimità.

Fragole e pesticidi: un rischio concreto

Le fragole sono tra i frutti più delicati e vulnerabili a funghi e insetti, motivo per cui vengono spesso trattate con pesticidi. Un’inchiesta del mensile Il Salvagente ha rilevato in alcuni campioni fino a sette residui chimici diversi.

Per ridurre i rischi legati al consumo, è consigliabile preferire fragole biologiche o provenienti da aziende agricole di fiducia. Inoltre, lavare accuratamente i frutti sotto acqua corrente e consumarli nel periodo di massima disponibilità locale può diminuire notevolmente l’esposizione ai pesticidi.

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