Gamberi radioattivi negli USA: continua l’allarme per cesio-137

Non accenna a fermarsi l’ondata di richiami di gamberi radioattivi negli Stati Uniti, iniziata all’inizio di agosto 2025. La scorsa settimana, numerose catene di supermercati hanno ritirato dal mercato oltre 70 tonnellate di gamberi e spiedini surgelati importati dall’Indonesia, a causa di una possibile contaminazione da cesio-137, un isotopo radioattivo generato dalla fissione dell’uranio in centrali nucleari o test atomici.
Due mesi di richiami negli USA
Il primo campanello d’allarme è scattato quando l’US Customs and Border Protection Agency ha rilevato la presenza di cesio-137 in alcuni container provenienti dall’azienda PT Bahari Makmur Sejati, che dall’inizio del 2025 ha già esportato 38.000 tonnellate di gamberi negli Stati Uniti.
A seguito delle prime segnalazioni, la FDA ha analizzato diversi campioni confermando la contaminazione in un lotto di gamberi panati. Da agosto a oggi, sono stati richiamati gamberi sgusciati e interi, code di gambero, prodotti panati e spiedini, venduti in catene come Kroger e Walmart, coinvolgendo 40 stati americani.

Non solo gamberi
La contaminazione non sembra limitata ai crostacei. Nel mese di settembre, la FDA ha individuato cesio-137 anche in un lotto di chiodi di garofano provenienti dall’Indonesia, esportati dall’azienda PT Natural Java Spice. Gli stabilimenti coinvolti distano quasi 1.000 chilometri l’uno dall’altro, rendendo difficile stabilire se la fonte della contaminazione sia la stessa.

Possibili cause del cesio-137
Secondo l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (IAEA), una possibile fonte della contaminazione potrebbe essere costituita da frammenti di metallo radioattivo provenienti da un sito industriale vicino allo stabilimento dei gamberi, appena fuori Jakarta. Altre ipotesi includono riciclo scorretto di attrezzature mediche o contaminazioni avvenute durante il trasporto via container, camion o navi.
L’Europa per ora è salva
Fortunatamente, il problema al momento sembra circoscritto agli Stati Uniti. Una verifica sul portale RASFF non segnala gamberi contaminati in Europa, offrendo un po’ di tranquillità ai consumatori europei.
Cosa fare
Per ora, negli USA le autorità invitano a non consumare i lotti richiamati e a restituire il prodotto al punto vendita. La situazione è monitorata costantemente, mentre continuano le indagini per risalire alla fonte della contaminazione e prevenire rischi futuri.